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La curva di crescita del digitale: impossibile evitarla

Un fenomeno all’apparenza inarrestabile impone una rapida presa di coscienza sia sugli strumenti che sulle persone.
I dati Anitec-Assinform pubblicati nello studio annuale denotano un trend di crescita del digitale costante e dilagante, con un valore che ha raggiunto i 73 miliardi nel 2019. Evidenti le polarizzazioni sul mercato delle utenze:

– la maggiore richiesta di digitale si concentra nelle grandi aziende (+4,2% di richiesta) con investimenti pari al 33,7% del totale;
– le medie aziende (+3,8%) con investimenti pari al 10,8% del totale;
– le piccole aziende (2,2%) con investimenti pari al 13% de totale;
– il 44,6% dei restanti investimenti spetta al mercato dei consumatori che è cresciuto solo dell’1%.
Ma in cosa consiste l’integrazione del digitale nel quotidiano delle aziende e quale impatto umano si dovrà affrontare?
Analisi dati per il marketing e per la produzione – Le aziende che ancora non investono molto in analisi avanzata dei dati entro il 2020 probabilmente non saranno più in attività nel 2022”: affermazione forte, ma probabilmente realistica. I dati sono la ricchezza delle aziende, ma per essere funzionali alla crescita devono essere elaborati, analizzati, interpretati per identificare problemi, opportunità e soluzioni: l’istinto non sarà più un’opzione valida per la competitività. Diverse sono le applicazioni che restituiscono i dati (aggiornati in tempo reale) attraverso dashboard intellegibili: il consolidamento di questo topic è fondamentale per restare sul mercato.
E l’analisi riguarda anche i dati provenienti dai centri di costo (processi e inefficienze): avere la possibilità di gestire i dati derivanti da tracciamenti di processi e commesse, consente di evidenziare comportamenti virtuosi e inefficienze, creando degli alert con cui guidare il rapporto con il cliente, condividere nuove richieste e negoziare nuovi tempi di delivery.
XaaS per contenere i costi e godere di software sempre aggiornati – Molti sono abituati all’acronimo Saas (software as a service) ossia il fatto di utilizzare un software come un servizio rilasciato da un fornitore. L’Everything-as-a-Service (XaaS) acquisterà ancora più slancio nel 2020 coinvolgendo anche le industrie/settori tecnologici più orientati all’hardware (si pensi solo che Hewlett Packard Enterprise ha annunciato che offrirà tutto quanto è nel proprio portafoglio come servizio entro il 2022). L’aggiornamento dello strumento consentirà di sfruttare nuovi indici, nuove visualizzazioni in grado di generare nuove informazioni a supporto delle decisioni.
Cloud per attivare una nuova modalità di collaborazione – L’evoluzione incontrovertibile è da on-site a Cloud e Ibrido. Senza ulteriori ritardi le aziende devono adottare suite di prodotti in cloud, abituare le risorse a logiche di dato condiviso e tracciato, performance aggiornate e dati in tempo reale per decisioni rapide affinché si possa iniziare quanto prima a guidare le attività corali verso obiettivi comuni.
E i rapporti umani come si evolvono? Due verità accompagnano l’approccio dei lavoratori ai cambiamenti: vantaggi e ostracismo.
Ogni novità deve essere inclusiva e deve portare vantaggi a tutti (a scalare o attraverso un effetto domino, ma tutti ne devono beneficiare): solo così non verrà osteggiata, anzi, ci sarà volontà di apprendimento da parte di tutti, disponibilità di tempo e capacità di introdurla nel proprio quotidiano. Il digitale ha questa virtù perché salvaguarda il valore aggiunto che solo la persona può portare, inteso come capacità intuitiva, pensiero trasversale, soluzione creativa. I dati e le informazioni non creano le soluzioni e solo esplicitando questo merito, la popolazione aziendale non avrà la tentazione di equiparare il digitale “all’invasione dei robot nella aree dei colletti bianchi”.
Ogni cambiamento attraversa 4 fasi: derisione, ostracismo, accettazione, appropriazione. Perché di fronte alla presentazione di un nuovo processo aziendale, la reazione di pancia sarà: “La solita novità che dovrebbe cambiare la vita e poi tutto resta uguale” (con una conseguente sospensione dell’attenzione).
E quando la novità inizierà a dispiegarsi in modo totalizzante su tutti i livelli, la reazione sarà: “Io non lo faccio, prima erano deputate le colleghe; sono anni che faccio così e non vi sono mai stati problemi; inutile perdere tempo, tra poco se ne scorderanno tutti” (con tentativi di riunioni carbonare minate a sabotare la scelta).
Fin quando la perseveranza della novità porterà in evidenza i benefici e allora, anche coloro che non si erano adattati arriveranno (di rincorsa) accettando e praticando il processo.
Anzi, i detrattori diverranno non solo ambasciatori, ma spesso si eleggeranno come “supporters ante literam”, quelli che “ho letto, ho spinto perché ci fosse e perché tutti lo adottassero”, con buona pace di un digitale che porta a miti consigli anche gli analogici seriali.
L’efficienza creata dalla tecnologia digitale sarà il nuovo collega: nessun dorma.

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